06 aprile 2018

Roma città fritta – la musica live a Roma con Ilariafritta: Lucio Leoni @ Auditorium Parco della Musica, 05-04-2018


Nel bosco col Lupo Cattivo 


La sala studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica per una sera si è trasformata nel bosco delle nostre favole infantili. È successo perché Lucio Leoni, con il suo ultimo disco Il lupo cattivo (Lapidarie Incisioni, 2017), si è fatto cantastorie di una dimensione che è narrativa, musicale, teatrale e umana al tempo stesso. Ci siamo entrati con la traccia che apre l’album, La pecora nel bosco, e abbiamo proseguito fino alla fine, fino alla ricerca del “lupo cattivo”, quel lupo che, se ci si pensa bene, forse poi tanto cattivo non è oppure, semplicemente, è l’immagine di una componente imprescindibile del nostro essere. Guardarsi dentro fino a scoprire questo lupo è più semplice se a guidarci sono canzoni che vengono concepite e scritte col fine di dire qualcosa, ma soprattutto di porre degli interrogativi, e Lucio Leoni questo lo fa fin dai primi passi che ha mosso: non mancano in scaletta i brani tratti dal suo primo disco, Lorem Ipsum (Lapidarie Incisioni, 2015), come Luna, Domenica e l’esplosiva A me mi.
Ad accompagnarlo in questo viaggio ci sono i musicisti che hanno affiancato il cantautore romano nella scrittura de Il lupo cattivo: Lorenzo Lemme, Jacopo Ruben Dell’Abate, Daniele Borsato, Filippo Rea. L’esecuzione dei brani è proprio come deve essere: piena di energia e precisa, senza rinunciare all’improvvisazione. Non c’è nulla che sia fuori luogo, anche le battute col pubblico, anche gli interventi di Leoni tra una canzone e l’altra sono funzionali alla riuscita di questo percorso condiviso con i presenti.
Assistiamo a piccole perle come l’esecuzione, al fianco di Marco Colonna ai fiati, di un trattato di linguistica sulla fonetica del romanesco primonovecentesco, cosa che da studentessa di Lettere appassionata di Dialettologia ho apprezzato moltissimo. Leoni poi lascia spazio ad un brano de Le Sigarette (Dell’Abate e Lemme) ed è un momento musicale che solletica il corpo tanto da far ballare seduti sulle poltrone. Non mancano i momenti di commozione profonda, quando prima di suonare Sigarette l’accento è posto sulla perdita di qualcuno di importante, così come non mancano le epifanie, quando si riascolta dal vivo un brano potentissimo e ricco di spunti di riflessione come Le interiora di Filippo.
È stato bello vedere poi Lucio Leoni, l’artista e l’uomo, commuoversi e andare in mezzo al pubblico, come a volerlo abbracciare tutto e ringraziarlo col cuore.

Note: Ho vissuto anche un’altra bellissima esperienza grazie a questo concerto, o meglio, all’Auditorium, dato che per tornare a casa mi sono persa vicino all’Olimpico e ho capito anche io quello che Leoni dice in “A me mi”: “guadagnammo uno stadio coperto / all’epoca ci sembrava una meraviglia / ora scopriamo che cazzo vuol dire / rimanere incastrati sulla Tangenziale / tra Salaria e Monte Mario / e immaginiamo un mondo senza Olimpico”.

Per Ukizero ho intervistato mesi fa Lucio Leoni, trovate quello che ci siamo detti a questo link: http://www.ukizero.com/intervista-lucio-leoni-scavare-nel-linguaggio-accorgersi-dellaltro/


Per Radio Càos ho recensito Il lupo cattivo, potete leggere la recensione a quest’altro link: http://www.radiocaos.it/lucio-leoni-accettato-un-lupo-cattivo/

Ilaria Pantusa

Nessun commento:

Posta un commento

Segui il blog, lascia un commento!